Sicuro di non volere che Google tracci le tue preferenze?

26 Gen 2021 - Marketing
Sicuro di non volere che Google tracci le tue preferenze?

La verità oggettiva su Google e il tracciamento delle attività e preferenze.

Parlare di Privacy di questi tempi è di sicuro un argomento spinoso.
Ci sono opinioni molto discordanti, soprattutto sul piano etico della cosa.

Per scrivere questo post mi sono rifatto ad una regola che ad ingegneria si usava spesso per avere risposte obiettive e medie ponderate e cioè quella di togliere gli estremi da una valutazione per avere una media più precisa.

Quindi, escludendo da una parte i complottisti che pensano che ci stiano spiando per controllarci e per manipolarci e dall’altra parte quelli che neanche si informano e che quindi seguono la corrente e quello che decidono gli altri, nel mezzo ci sono tutte le quelle persone che vorrebbero decidere in base a dei criteri precisi (se stai leggendo questo post probabilmente sei tra questi).

Ecco che oggi voglio analizzare proprio il punto di vista di queste persone dando alla questione un taglio un po’ “marketing”.

L’attività di monitoraggio è attiva sui profili legati a Google già dal 2005. Questa immensa miniera d’oro di informazioni è la chiave del successo di ciò che utilizzate maggiormente: Android e le sue app, Gmail, Google Search e così via. Più utilizzate questi servizi, maggiore è la superficie di dati personali che mettete a disposizione.

Cosa se ne fa Google di tutti questi dati?

Lo semplifico in 4 MACRO punti:

1. supportare tutte le iniziative pubblicitarie, marketing e commerciali di Google

2. eseguire il monitoring delle abitudini e, in base ai stringenti accordi presi, aiutare i Governi nelle operazioni di sorveglianza;

3. creare i presupposti perché ci siano banner personalizzati, per esempio quelli che vedete all’interno delle applicazioni scaricate da Google Play;

4. ogni volta che navigate sul Web con Chrome oppure accedendo ai servizi online di Google, viene aggiornato un file che tiene traccia dei siti che visitate, delle abitudini di navigazione e così via. 

Ma è davvero così negativo condividere queste informazioni con Google? 

La cosa che a tutti fa strano è il fatto che QUALCUNO ci stia controllando; ma questo è INESATTO.

Chi controlla i nostri movimenti online e le nostre preferenze non è QUALCUNO, ma QUALCOSA.

L’avrete sentito nominare: il famoso ALGORITMO di google. è lui che è programmato in modo da intercettare ed interpretare certi movimenti e certe preferenze.

L’unico caso in cui QUALCUNO (una persona fisica) controlli i nostri movimenti è quello che sta al punto 2 della lista. “Operazioni di sorveglianza” del governo.

Ma vi assicuro che dei 4 punti è davvero il più improbabile, a meno che non siate persone “interessanti” per il governo che allora hanno tutto l’interesse del mondo a non essere tracciati.
Per tutti gli altri, il tracciamento delle nostre abitudini da parte di Google può essere visto in modo totalmente diverso.

Facciamo un esempio: se io sono appassionato di pesca l’algoritmo lo capisce tracciando le mie preferenze di navigazione e mi farà apparire tra le ricerche e tra le pubblicità, cose inerenti a questa mia passione.

La pubblicità su quella pagina ci sarebbe stata comunque, quindi a mio modo di vedere, tanto vale che sia inerente ad una cosa che a me interessa e per la quale ho fatto ricerche.

Oppure, facciamo un altro esempio, se io sono una persona a cui piacciono le novità tecnologiche e mi interesso in anteprima alle presentazioni Hi-Tech, l’algoritmo lo capirà dalle mie operazioni online e mi farà vedere in anteprima queste cose.

E la stessa cosa vale anche per Facebook. L’algoritmo di Facebook funziona in maniera analoga.

Ecco perché non è così sbagliato che l’algoritmo tracci quello che facciamo. La navigazione diventa estremamente personalizzata.

Avete mai provato a navigare da un computer che non è il vostro? Fa stranissimo! La sensazione è quella di navigare in qualcosa che non ci appartiene.

Si vedono cose non pertinenti e le pubblicità risultano inappropriate.

E dato che con i miei post parlo agli imprenditori, voglio girare la frittata e chiedervi: quanto è entusiasmante quando le nostre campagne finiscono esattamente davanti al pubblico target che abbiamo scelto?

Come fa Facebook o google a capire gli interessi o le caratteristiche demografiche? Proprio come descritto sopra! Analizzando le nostre abitudini.

Questo permette a noi imprenditori di sprecare meno soldi e far vedere le nostre campagne solo a chi è veramente interessato!

Nel prossimo post ti spiego come moderare il tracciamento. Intanto fai tesoro del lavoro che Google e Facebook hanno fatto per te! 

Se qualcosa non ti è chiara o vuoi approfondimenti in merito contattami sarò felice di aiutarti.

Se invece ti senti pronto per iniziare a creare una strategia giusta di marketing clicca qua sotto!

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