Fare marketing se la mia azienda è chiusa per il lockdown.

13 Nov 2020 - Marketing
Fare marketing se la mia azienda è chiusa per il lockdown.

“Come fare marketing se la mia azienda è chiusa per via del lockdown.”
Questa è la domanda che in questi ultimi giorni ho sentito più spesso durante le mie giornate, e ho deciso di fare questo video per rispondere a tutti in maniera specifica.

Anche se poi per ogni settore va adattato alla propria realtà, il concetto è sempre quello.

Perché mi state facendo questa domanda?

Perché ovviamente i tempi tendono a far pensare a questo:

devo chiudere la mia attività” oppure…
“siamo prossimi a chiudere perché la mia regione sta passando da una zona all’altra per colpa del lockdown…
…e quindi siamo costretti a smettere di vendere”

Cosa faccio con il marketing in questo periodo di lockdown?

Ci fermiamo? Stoppiamo tutto? Facciamo ripartire la nostra lead generation quando si riaprirà dopo il lockdown?

La risposta e il consiglio che ho dato a tutti è NO, non ci fermiamo.
Non sarà il lockdown a fermare il marketing!
Fermare il marketing significa fare doppia fatica poi quando lo vorremo riattivare.

Cosa succede?

Noi abbiamo fuori delle campagne (ad es. “sponsorizzata di facebook”  e “sponsorizzata di instagram”, una google ads, oppure addirittura una campagna offline), che attirano nuove persone all’interno dell’azienda.

Queste persone vengono attratte da un messaggio, lasciano i loro dati, vengono ricontattati e vengono ad usufruire
della nostra offerta di lancio, (che in marketing chiamata front end).

L’offerta di lancio è l’offerta per il quale ci facciamo riconoscere da un cliente, l’offerta che gli diamo come “test” della nostra azienda,
del nostro prodotto, del nostro servizio, per arrivare ad acquistare poi quello che si chiama back end.

Il Back End è proprio il prodotto dove noi abbaiamo il margine.

Il funnel che costruiamo di solito, per cominciare a generare clienti è una cosa del genere, che da una sponsorizzata arriviamo al cliente che compra.

A questa campagna rispondono solamente i clienti che effettivamente hanno già un’idea o comunque hanno talmente il bisogno forte che sono già pronti a comprare.

Questi in marketing si definiscono LeadCaldi.

I Lead Caldi, sono sensibili al problema, magari si sono informati e conoscono delle soluzioni.

Ciò comporta che appena tu gli presenti la tua soluzione e gliela presenti in maniera giusta, loro comprano o usufruiscono del tuo front end.

Queste, come potrete capire sono solo una piccola parte delle persone che effettivamente sentono lo stesso problema.

Facciamo un esempio

Ipotiziamo che io sono un centro estetico e sono specializzato in trattamenti anti cellulite.
Il problema che io risolvo con il mio servizio di trattamento anti cellulite è il problema appunto della cellulite.

Quindi il cliente che si sente quel problema e si informa, appena sente il tuo metodo proposto in maniera corretta viene da te quantomeno a provarlo con l’offerta di front end.

Però si vanno a convertire solo le persone che hanno forte questo bisogno e magari si sono già informate a proposito.

Quello che non contiamo mai però è la parte in cui noi parliamo con i clienti più freddi, e torniamo, diciamo così, uno step indietro rispetto a i lead caldi. Quelli che vediamo qua sono lead fondamentalmente freddi, persone che o non sono proprio consapevoli del problema o conoscono il problema ma non hanno mai pensato o cercato ad una soluzione.

Tornando all’esempio del centro estetico specializzato in cellulite, un lead freddo è una donna che ancora ne ha poca e magari non sente così tanto questo bisogno di eliminarla, oppure persone che ne sentono il bisogno, ma non si sono mai informate su come trovare una soluzione a questo problema.

Queste sono persone più fredde, persone che se vedessero la vostra sponsorizzata del tipo “ho questo metodo vieni a provarlo” probabilmente non risponderebbero perché ancora sono “indietro” nel processo di decisione.

Sono ancora indietro nel livello di consapevolezza del vostro servizio, non sanno ancora che il vostro servizio o il vostro prodotto risolva quel problema specifico e che a loro serve davvero e SUBITO.

Cosa fare allora?

In questa fase qui noi dobbiamo andare a stuzzicare l’interesse di quella persona parlando di quel problema, ma senza vendergli niente!

Noi, intesi come aziende, spesso vediamo solo il nostro servizio o prodotto.
Il servizio o il prodotto è la soluzione (il passaggio finale della decisione), invece in questa fase dobbiamo avere l’attenzione esclusivamente sul problema o sulla necessità (la fase iniziale).

In questa fase qui noi dobbiamo andare a stuzzicare quella che è la problematica e la necessità del cliente.

Rimanendo nello stesso esempio, se io sono un centro estetico specializzato in trattamenti anticellulite, in questa fase, potrei far scaricare al possibile cliente una guida per esempio su “che cos’è la cellulite e come è meglio mangiare per prevenirla” (non sono un esperto di cellulite, passatemi l’esempio che sto facendo per utilità didattica).
Oppure potrei far scaricare al possibile cliente il video dove spiego “che cos’è la cellulite” dove faccio vedere una tecnica di automassaggio per prevenirla e per iniziare ad avere i primi risultati da soli a casa.

Oppure potrei invitare le persone ad un webinar che terrò online dove parlerò di cellulite, dove risponderò a delle domande su come “gestire” la vostra cellulite in autonomi a casa.

Per tanti di voi, questo è un passaggio che non ha senso perché dicono “se gli insegno delle cose che sono il mio lavoro, poi loro se le fanno da soli a casa e non vengono da me!”

In realtà non è così perché le persone prima di arrivare al tuo servizio hanno bisogno di capire perché sei la persona giusta.
Tu facendo un percorso del genere, facendo un contenuto del genere, riuscirai a farti vedere dalle persone come l’esperto, come esperto in quel settore.

Quindi cominceranno a percepirti come una persona che parla per cognizione di causa perché sa di quello di cui sta parlando, gli darai dei consigli che magari possono essere efficaci e cosa non meno importante in cambio di questo contenuto di cui ti faccio usufruire ti chiedo dei dati, “nome, cognome, email e numero di telefono”.

A cosa serve?

Dopo che il cliente ha usufruito di questo mio contenuto, lo inserisco in un canale di comunicazioni.

Il che mi permetterà di avvicinarlo al mio metodo e al mio prodotto o al mio servizio.

In questa serie di comunicazioni gli darò il benvenuto, gli farò capire chi sono e perché posso parlare di questo argomento.

Gli approfondirò i dettagli sul suo problema e comincerò a fargli scoprire che esistono soluzioni e che la mia soluzione, rispetto alle altre è una delle migliori.

Mano a mano che faccio questo percorso di “indottrinamento” del cliente, io mi sto fidelizzando questa persona.

Questa comincerà a vedere il mio nome spesso, comincerà a sentirmi parlare spesso, comincerà a fidarsi di me e non appena riapriremo, saranno le prime persone sul quale farò leva per ripartire con la mia attività.

Le persone che in questo tempo si sono interessate all’argomento e si sono magari invogliate a provare il mio servizio.

Al momento in cui si riapre queste persone saranno le prime persone ad essere colpite.

Quindi in questo periodo di lockdown non ci fermiamo! È la scelta sbagliata! Teniamo attivi i nostri canali!

E un po’ come in tutto questo 2020, dobbiamo adattarci al momento in cui ci troviamo!
In questo momento non possiamo portare avanti la nostra attività nella maniera classica.

La adattiamo e portiamo avanti un percorso che ci permetterà, alla riaperture post lockdown, di fare le cose con una spinta in più!

Se vuoi approfondire questo argomento guarda il video che trovi a inizio articolo.

Invece se pensi di essere pronto e vuoi iniziare subito, clicca qua sotto!

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